Il Grumman F6F Hellcat venne sviluppato rapidamente come caccia standard della Marina statunitense nella seconda guerra mondiale, entrando in servizio nel 1943 e rimanendo il velivolo più importante dell'US Navy fino alla fine del conflitto.
Storia :
Durante il precedente programma del Grumman F4F Wildcat la Grumman giunse alla concezione dell'ala monoplana, nonostante in origine anche questo aereo fosse ancora biplano. In pochi anni il progresso aeronautico divenne tuttavia tale da far capire che anche il nuovo prodotto delle "Grumman Ironworks" ("Ferrerie Grumman", per via della robustezza delle macchine prodotte) dovesse essere potenziato notevolmente. Dopo aver tentato di riprogettare il velivolo con motorizzazioni più potenti come quelle da 1.400-1.700 CV ci si accorse che le esigenze erano così difficili da raggiungere che si preferì ad un certo punto reimpostare tutto e partire con un nuovo progetto. Tra la metà del 1941 e un anno dopo il disegno venne aggiustato in ogni dettaglio e il prototipo decollò poco dopo la battaglia delle Midway. Le opzioni erano diverse, come quella con il motore da 1.700 CV, ma i colloqui con i piloti erano stati tanto formativi che i progettisti arrivarono alla conclusione che era necessario il motore più potente disponibile. Il prototipo giunse alla produzione di serie in maniera estremamente veloce e, per la fine del 1942, 10 aerei erano stati consegnati.
- Ruolo Caccia pesante
- Equipaggio 1
- Primo volo giugno 1941
- Costruttore Grumman
- Esemplari costruiti 12.000 circa
- Dimensioni
- Lunghezza 10,2 m
- Apertura alare 13,05 m
- Altezza 3,99 m
- Superficie alare 31,028 m²
- Pesi
- A vuoto 4.194 kg
- Massimo al decollo 6.997 kg
- Propulsione
- Motore Un radiale 18 cilindri turbocompresso
- Pratt & Whitney R-2800-10
- Potenza 2.000 CV
- Prestazioni
- Velocità massima 611 km/h a 7.000 m
- Autonomia 1.520 km
- Tangenza 11.400 m
- Armamento
- Mitragliatrici 6 da 12,7 mm
- Bombe 900 kg tra bombe e razzi
« Se il mio Hellcat sapesse cucinare, lo sposerei »
(Anonimo pilota della U.S. Navy)
Mitsubishi A6M Zero
Mitsubishi A6M :
Il Mitsubishi A6M fu un caccia leggero basato su portaerei impiegato dalla Marina Imperiale Giapponese dal 1940 al 1945, anche se il nome in codice ufficiale Alleato era Zeke (o Hamp per la variante A6M3), è conosciuto universalmente come Zero dalla sua designazione della Marina Giapponese: "Caccia da Portaerei Tipo 0", il codice "0" è l'ultima cifra dell'anno Imperiale 2600 (1940).
Una combinazione di manovrabilità eccellente e di grande autonomia lo rese uno dei migliori caccia della sua era e gli diede una reputazione leggendaria, ma infine delle debolezze di progetto e la mancanza di motori più potenti lo condannarono.
Storia :
Il Mitsubishi A5M aveva appena iniziato ad entrare in servizio al principio del 1937 quando la Marina Imperiale Giapponese iniziò a cercare un suo futuro rimpiazzo. In maggio emisero la specifica 12-Shi per un nuovo caccia basato su portaerei inviandola alla Nakajima e alla Mitsubishi. Entrambe iniziarono un lavoro di progetto preliminare in attesa di requisiti più definitivi che sarebbero arrivati nei mesi successivi.
Basandosi sull'esperienza in Cina dell'A5M la Marina emise una specifica aggiornata in Ottobre. La nuova specifica richiedeva una velocità di 500 km/h a 4.000 m, ed una velocità di cabrata di 3.000 m in 9,5 minuti. Doveva avere un'autonomia di 2 ore a consumo normale e da 6 a 8 ore in velocità di crociera in economia (entrambe con serbatoi sganciabili). L'armamento doveva consistere di due cannoni da 20 mm e da due mitragliatrici da 7.7 mm e da due bombe da 30 o 60 kg. Un apparato radio completo doveva essere montato su tutti gli aerei, insieme con un "radio direction finder" per la navigazione a lungo raggio. Infine la manovrabilità doveva essere perlomeno pari a quella dell'A5M, mentre l'apertura alare doveva essere minore di 12 m per poter essere adatta alle portaerei.
La squadra della Nakajima ritenne che i nuovi requisiti fossero ridicoli e si ritirò dalla competizione in gennaio. Il capo ingegnere della Mitsubishi, Jiro Horikoshi, ritenne che i requisiti potessero essere soddisfatti, ma solo rendendo l'aereo il più leggero possibile. Ogni metodo disponibile per risparmiare peso venne utilizzato ed i progettisti fecero un uso estensivo della nuova lega di duralluminio. Con il suo progetto di monoplano con ali basse a sbalzo, carrello di atterraggio retrattile e cabina di pilotaggio chiusa, il progetto non solo era molto più moderno di qualunque cosa usata dalla marina nel passato, era uno dei più moderni al mondo.
All'epoca dell'Attacco a Pearl Harbor c'erano solo 420 Zero attivi nel Pacifico. Il modello 21 imbarcato su portaerei era il tipo incontrato più spesso dagli americani, spesso molto più lontano dalla sua portaerei di quanto atteso, con un raggio operativo di oltre 2.600 km. Era superiore in molti aspetti a tutti i caccia alleati presenti nel Pacifico nel 1941 e guadagnò rapidamente una grande reputazione. Comunque fallì nel raggiungere una completa superiorità a causa dello sviluppo di tattiche innovative da parte degli alleati che utilizzavano il vantaggio del volo in formazione e del supporto mutuo sistematico.
Quando comparvero nel teatro del pacifico il potente Grumman F6F Hellcat, il Vought F4U Corsair ed il Lockheed P-38 Lightning, l'A6M con il suo motore poco potente perse la sua competitività, sebbene fino alla fine della guerra, se in mani esperte poteva ancora essere mortale. A causa della scarsità di motori d'aviazione potenti ed alcuni problemi con i modelli che avrebbero dovuto rimpiazzarlo, lo Zero rimase in produzione fino alla fine, con un totale complessivo di 11.000 unità prodotte dei vari modelli.
Progettato per l'attacco, lo Zero dava la precedenza alla manovrabilità ed alla potenza di fuoco a spese della protezione — principalmente non aveva serbatoi di carburante autosigillanti o corazzatura — perciò molti Zero furono abbattuti in combattimento troppo facilmente. Altra caratteristica mortale dello Zero era la mancanza di bulloni esplosivi con cui far saltare il tettuccio della carlinga: i piloti dovevano aprirlo manualmente per potersi lanciare con il paracadute, con tutte le difficoltà del caso.
- Ruolo Caccia monoposto
- Equipaggio 1
- Primo volo gennaio 1940
- Costruttore Mitsubishi
- Dimensioni
- Lunghezza 9,06 m
- Apertura alare 12 m
- Altezza 2,92 m
- Superficie alare
- Pesi
- A vuoto 1.680 kg
- Carico
- Massimo al decollo 2.410 kg
- Propulsione
- Motore Nakajima Sakae 12
- Potenza 925 cv (690 kW)
- Prestazioni
- Velocità massima 509 km/h
- Autonomia 3,110 km (con serbatoi sganciabili)
- Tangenza 10.300 m
- Armamento
- Mitragliatrici 2 x 20 mm cannoni tipo 99 sull'esterno ali (60 proiettili per cannone)
- 2 x 7.7 mm mitragliatrice tipo 97 sulla fusoliera frontale (500 proiettili per mitragliatrice)
- Bombe 2 x 30 kg
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